Per capire se una tariffa monoraria è meglio di una bioraria occorre capire in che fasce orarie sono concentrati i nostri consumi elettrici nel corso della settimana, premesso che la tariffa bioraria si può scegliere solo quando il sito di fornitura è dotato di un contatore di tipo elettronico, o telegestito.
Normalmente, le ore in cui l’energia elettrica costa di più (chiamate anche “peak” sulle bollette) sono le ore centrali della giornata (ore 8.00 – 19.00) dal lunedì al venerdì, mentre per le ore notturne (ore 19.00 – 8.00), il sabato, la domenica il prezzo è più basso (fasce chiamate anche “off peak”).
Pertanto le offerte biorarie, normalmente, risultano tanto più vantaggiose per il consumatore, rispetto alle tariffe monorarie, quanto più si è in grado di concentrare i propri consumi nelle ore a prezzo più basso: ovvero, nelle ore notturne, nel weekend, e nei festivi (fasce F2 e F3).
In pratica, per beneficiare delle tariffe biorarie si dovrebbero concentrare almeno i due terzi dei propri consumi elettrici proprio nelle fasce a basso prezzo (F2-F3), altrimenti la tariffa bioraria non risulta conveniente perché il prezzo del kWh nelle fasce peak è sempre molto più alto del prezzo monorario.